Ingredienti: 3 uova, 250 gr. di zucchero, 500 gr. di farina, 150 gr. di burro fuso, latte q.b. 1 bustina di lievito in polvere.
Sbattere le uova in una terrina con lo zucchero. Successivamente unire la farina e il burro. Se l'impasto risultasse troppo duro, aggiungete latte q.b. Alle fine aggiungere 1 bustina di lievito in polvere o il bicarbonato. Ungere un tegame circolare con il boco al centro, versare il composto e infornare per mezz'ora.
Il nome Brazadela, deriva dal fatto che veniva servita infilata al braccio destro, mentre con il sinistro si versava il vino. E' una ricetta molto antica che risale al 1250. In passato, questo dolce, veniva fatto nelle occasioni speciali perché era sostanzioso e non vi erano soldi per comprare cioccolato o altri dolciumi.
fonte: www.comune.argenta.fe.it
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venerdì 22 aprile 2011
sabato 29 gennaio 2011
ANGUILLA A BECCO D'ASINO
Brodetto alla Comacchiese detto "a becco d'asino"
Ingredienti per 4 persone: 3 anguille da circa 150 gr. ciascuna; cipolla; aceto;
concentrato di pomodoro; sale; pepe; olio.
Si tagli il pesce, ottenendo pezzetti da circa 4,5 cm, togliendo le interiora, dopodichè lavatelo con cura. In una teglia a parte tagliare la cipolla a fettine di circa mezzo centimentro quanto basta per coprire il fondo e fatela soffriggere nell'olio. Inserite il pesce, aggiungendo aceto e un pò d'acqua, fino a coprirlo, pepe, sale, un pò di concentrato di pomodoro. Fate bollire il tutto, finchè il pesce non sarà cotto. Per accertarsi che il pesce sia cotto infilzare con una forchetta, senza mescolare. Porre attenzione che non attacchi sul fondo, scuotendo ogni tanto il tegame. servire caldo, accompagnato da polenta gialla appena fatta.
fonte: www.alcantinon.com
Ingredienti per 4 persone: 3 anguille da circa 150 gr. ciascuna; cipolla; aceto;
concentrato di pomodoro; sale; pepe; olio.
Si tagli il pesce, ottenendo pezzetti da circa 4,5 cm, togliendo le interiora, dopodichè lavatelo con cura. In una teglia a parte tagliare la cipolla a fettine di circa mezzo centimentro quanto basta per coprire il fondo e fatela soffriggere nell'olio. Inserite il pesce, aggiungendo aceto e un pò d'acqua, fino a coprirlo, pepe, sale, un pò di concentrato di pomodoro. Fate bollire il tutto, finchè il pesce non sarà cotto. Per accertarsi che il pesce sia cotto infilzare con una forchetta, senza mescolare. Porre attenzione che non attacchi sul fondo, scuotendo ogni tanto il tegame. servire caldo, accompagnato da polenta gialla appena fatta.
fonte: www.alcantinon.com
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giovedì 19 agosto 2010
TENERINA
INGREDIENTI: gr 200 di cioccolato fondente, gr 100 di burro, gr 100 di zucchero, 3 cucchiai di farina, 3 uova
Mescolare ai tuorli il burro ammorbidito, lo zucchero, la farina e da ultimo il cioccolato sciolto a bagno maria ed ancora tiepido. Montare gli albumi a neve ed unirli delicatamente al composto. Versarlo un uno stampo imburrato ed infarinato. Cuocere in forno a temperatura moderata per una ventina di minuti. Spolverare con zucchero vanigliato.
Dolce tipico ferrarese, si tratta di una torta semplicissima da fare, bassa, cremosa e molto golosa. A base di cioccolato fondente e burro cotto in forno e coperto di zucchero a velo è un irresistibile peccato di gola.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
Mescolare ai tuorli il burro ammorbidito, lo zucchero, la farina e da ultimo il cioccolato sciolto a bagno maria ed ancora tiepido. Montare gli albumi a neve ed unirli delicatamente al composto. Versarlo un uno stampo imburrato ed infarinato. Cuocere in forno a temperatura moderata per una ventina di minuti. Spolverare con zucchero vanigliato.
Dolce tipico ferrarese, si tratta di una torta semplicissima da fare, bassa, cremosa e molto golosa. A base di cioccolato fondente e burro cotto in forno e coperto di zucchero a velo è un irresistibile peccato di gola.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
sabato 27 febbraio 2010
MANDORLINI DEL PONTE

Ingredienti: 3 chiare d'uovo, 120 gr, di farina, 300 gr. di mandorle, 280 gr. di zucchero semolato, burro.
Scottare in acqua bollente le mandorle, pelarle, farle tostare in forno. In una pirofila montare a neve le tre chiare, aggiungere lo zucchero, mescolare con delicatezza, quindi passare il recipiente sul fuoco a bagnomaria.
Quando lo zucchero si sarà rappreso, unire le mandorle, togliere la pirofila dal fuoco e versare la farina, mescolando bene fino ad ottenere un composto abbastanza sodo.
Versare l'impasto a cucchiaiate sulla piastra unta di burro e infarinata.
Lasciar dorare in forno a 180°. Servire freddi.
fonte: www.ferraraterraeacqua.it
domenica 27 dicembre 2009
RISOTTO D'ANGUILLA
Ingredienti: 200/250 g di riso; 2 anguille da 300 g cadauna; 70 g di formaggio grana; 20 g di pecorino; 1 cipolla; concentrato di conserva; lardo; noce moscata; sale; 1 carota; 1 gambo di sedano.
L’anguilla, una volta fissata su un’asse di legno con il punteruolo, si apre e dopo aver sollevata la lisca, viene ripulita dalle interiora e lavata con cura. Si praticano poi alcuni tagli laterali, in modo da poter estrarre la polpa. La pelle, la lisca e la testa rimaste, vengono messe a bollire in una pentola d’acqua con sedano, carota e cipolla sino a ottenere un brodo che va opportunamente schiumato.
In una teglia a parte si fa soffriggere la cipolla con il lardo, aggiungendovi un po’ di brodo ottenuto dalla bollitura di pelle e lisca, dopodiché si introduce la polpa sminuzzata sino a cottura avvenuta.
A questo punto si versa il riso, seguito dal brodo, quanto necessita, per far sì che non addensi più del dovuto, mescolando costantemente e aggiungendovi un pizzico di sale.Per conferire un più vivo colore al risotto, che altrimenti risulterebbe oltremodo chiaro, si aggiunge un cucchiaino di concentrato di conserva (c’è chi invece ne fa a meno).
A parte si grattugiano i due formaggi insieme alla noce moscata.Allorché il risotto è quasi pronto (né troppo denso né troppo liquido, bensì corposo), due-tre minuti prima della cottura (al dente) si aggiunge il formaggio grattugiato con la noce moscata.
Va servito caldo in fondina.
fonte: www.alcantinon.com
L’anguilla, una volta fissata su un’asse di legno con il punteruolo, si apre e dopo aver sollevata la lisca, viene ripulita dalle interiora e lavata con cura. Si praticano poi alcuni tagli laterali, in modo da poter estrarre la polpa. La pelle, la lisca e la testa rimaste, vengono messe a bollire in una pentola d’acqua con sedano, carota e cipolla sino a ottenere un brodo che va opportunamente schiumato.
In una teglia a parte si fa soffriggere la cipolla con il lardo, aggiungendovi un po’ di brodo ottenuto dalla bollitura di pelle e lisca, dopodiché si introduce la polpa sminuzzata sino a cottura avvenuta.
A questo punto si versa il riso, seguito dal brodo, quanto necessita, per far sì che non addensi più del dovuto, mescolando costantemente e aggiungendovi un pizzico di sale.Per conferire un più vivo colore al risotto, che altrimenti risulterebbe oltremodo chiaro, si aggiunge un cucchiaino di concentrato di conserva (c’è chi invece ne fa a meno).
A parte si grattugiano i due formaggi insieme alla noce moscata.Allorché il risotto è quasi pronto (né troppo denso né troppo liquido, bensì corposo), due-tre minuti prima della cottura (al dente) si aggiunge il formaggio grattugiato con la noce moscata.
Va servito caldo in fondina.
fonte: www.alcantinon.com
lunedì 2 novembre 2009
LIQUORE CENTERBE

Ingredienti: 4 foglie di menta, 4 di tè, 6 foglioline di rosmarino fresco, 4 fiori di camomilla, 4 bacche di ginepro, 3 chiodi di garofano, 450 gr. di alcool, qualche granello di zafferano per dare colore, 4 hg. di acqua, 3 hg. di zucchero, 1 pezzettino di cannella.
Mettere tutti gli ingredienti in una bottiglia con 450 gr. di alcool, tappare, scuotere, lasciare la bottiglia per 6 giorni in luogo fresco dando ogni giorno una scossetta. trascorsi i 6 giorni, fare bollire 4 hg. di acqua con 3 hg. di zucchero per 7 min. e lasciare raffreddare, versare il tutto nella bottiglia, e lasciarla così per 2 giorni. filtrare, imbottigliare e lasciare invecchiare.
fonte: www.portaleargenta.it
venerdì 28 agosto 2009
FRITTATA DI BRUSCANDOLI

Ingredienti (per 4 persone): 150 gr. di bruscandoli, 8 uova, 40 gr. di burro, 30 gr. d'olio extravergine di oliva, 2 cucchiaiate di grana grattuggiato, sale, pepe.
Tagliare a pezzetti i germogli di luppolo eliminando i gambi più duri e soffriggerli leggermente in padella con olio e burro. Nel frattempo sbattete a lungo le uova. Appena i bruscandoli risultino appassiti, versateli in una terrina e sopra versate le uova: insaporire con sale e pepe. Lasciare che la frittata si rapprenda senza più mescolare ma solo muovendo la padella in senso rotatorio per evitare che attacchi al fondo. Dopo 5 minuti con l'aiuto di un piatto voltate la frittata e lasciatela scivolare nella padella unta ancora con pochissimo olio. Deve risultare abbastanza alta, perciò è bene usare una padella con non più di 26 cm di diametro. Deve essere ben dorata e servita calda.
fonte: www.comune.berra.fe.it
I bruscàndoli sono i giovani germogli del luppolo, detti in altre regioni del Nord luertìs o lovertìn, che si raccolgono in primavera tra le siepi e negli incolti.
lunedì 20 aprile 2009
SALAMA DA SUGO
Come operazione preliminare, la salama va messa a bagno in acqua tiepida per una notte, onde ammorbidire le incrostazioni esterne,che vanno poi delicatamente spazzolate.
Deve quindi essere immersa, meglio se avvolta in una pezzuola di telo fine, in una
pentola d’acqua ma senza farle toccare il fondo: uno stecco di legno appoggiato ai
bordi sosterrà la salama col suo stesso spago.
L’acqua della pentola va fatta bollire a fuoco lento per oltre 4 ore, rabboccando quando è necessario, ma senza far perdere il bollore. La vescica non deve spaccarsi: il suo sughetto si sperderebbe immediatamente. Se si preferisce la cottura a bagnomaria, il tempo va allungato.
Per avvolgere la salama, si possono anche utilizzare gli speciali sacchetti in plastica da cottura. Una volta cotta la si libera dallo spago e la si incide all’apice, ricavando un’apertura che permetta di raccogliere il
morbido impasto col cucchiaio.
Se si preferisce servirla fredda è suggeribile tagliarla a spicchi.
L’ideale, comunque, è presentarla caldissima, accompagnata da purea di patate.
Tempo di cottura: 4 ore circa.
fonte: www.ferraraterraeacqua.it
Deve quindi essere immersa, meglio se avvolta in una pezzuola di telo fine, in una
pentola d’acqua ma senza farle toccare il fondo: uno stecco di legno appoggiato ai
bordi sosterrà la salama col suo stesso spago.
L’acqua della pentola va fatta bollire a fuoco lento per oltre 4 ore, rabboccando quando è necessario, ma senza far perdere il bollore. La vescica non deve spaccarsi: il suo sughetto si sperderebbe immediatamente. Se si preferisce la cottura a bagnomaria, il tempo va allungato.
Per avvolgere la salama, si possono anche utilizzare gli speciali sacchetti in plastica da cottura. Una volta cotta la si libera dallo spago e la si incide all’apice, ricavando un’apertura che permetta di raccogliere il
morbido impasto col cucchiaio.
Se si preferisce servirla fredda è suggeribile tagliarla a spicchi.
L’ideale, comunque, è presentarla caldissima, accompagnata da purea di patate.
Tempo di cottura: 4 ore circa.
fonte: www.ferraraterraeacqua.it
mercoledì 11 marzo 2009
MARICONDA
Ingredienti: gr 400 di farina gialla, gr 300 di fagioli borlotti secchi, uno spicchio d'aglio, gr 100 di lardo, una cipolla, due cucchiai di concentrato di pomodoro, sale, pepe, olio
Preparare un brodo con i fagioli, l'aglio, la cipolla, il lardo ed il pomodoro. Portarlo ad ebollizione e versare a pioggia la farina gialla mescolando costantemente per circa un'ora.
Versare la Mariconda su un tagliere di legno e servire a piacimento.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
Preparare un brodo con i fagioli, l'aglio, la cipolla, il lardo ed il pomodoro. Portarlo ad ebollizione e versare a pioggia la farina gialla mescolando costantemente per circa un'ora.
Versare la Mariconda su un tagliere di legno e servire a piacimento.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
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venerdì 12 dicembre 2008
PERE AL CIOCCOLATO

Ingredienti: 4 grandi pere William, gr 150 di cioccolato fondente, 3 uova, succo e scorza di mezzo limone, un dl di panna da montare, 2 cucchiai di zucchero, gr 20 di burro.
Sciogliere il cioccolato a bagno maria, togliere dal fuoco ed unire lo zucchero, il burro, i tuorli d'uovo e la scorza di limone. In due diversi recipienti montare gli albumi e la panna, incorporarli poi alla crema di cioccolato. Tagliare a metà le pere; una metà verrà sbucciata e tagliata a fettine, la seconda sarà scavata. La polpa verrà tritata ed unita alla crema di cioccolato. Con una tasca da pasticcdere riempire le pere e decorarle con le fettine di pera e foglioline di menta. Mettere in frigo due ore prima di servire.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
lunedì 13 ottobre 2008
CAPPELLACCI CON LA RICOTTA
Ingredienti per la pasta: 3 pugni di farina, 3 uova. Per il ripieno: 300 g di ricotta di pecora, 400 g di spinaci o coste d'argento, 150 g di parmigiano grattugiato, 1 uovo, 2 prese di sale, noce moscata. Per il condimento: burro fuso, salvia, parmigiano reggiano grattugiato. Dosi per 4 persone.
Cuocete gli spinaci con pochissima acqua salata; lasciateli raffreddare, quindi strizzateli per bene e tritateli finemente. Metteteli in una terrina ed aggiungete tutti gli altri ingredienti, amalgamato bene il tutto. Impastate e lavorate per 10 minuti farina e uova. Tirate la pasta con il mattarello, oppure con la macchinetta fino alla penultima tacca. Ricavate dalla sfoglia tanti quadrati di circa 9 cm di alto e riempiteli con una giusta quantità di ripieno, quindi, unendo i due angoli opposti, chiudete a triangolo, saldando bene i bordi per evitare la fuoriuscita dell'impasto. Per confezionare i cappellacci, con il pollice e l'indice afferrare gli angoli posti sul lato più lungo del triangolo e, portando in alto la mano sinistra e in basso la mano destra, saldate le due punte. Infine, con il pollice e l'indice destro portate in alto l'angolo rimasto. Appena pronti, appoggiateli sull'asse di legno o su una tovaglia infarinati, per eviatre che si attacchino. Mettete a bollire l'acqua in una capace pentola, salatela e versatevi i cappellacci. Appena vengono a galla, scolateli un po' alla volta e metteteli nei piatti. Conditeli con burro fuso, salvia e parmigiano grattugiato.
fonte: www.emiliaromagnaturismo.it
Cuocete gli spinaci con pochissima acqua salata; lasciateli raffreddare, quindi strizzateli per bene e tritateli finemente. Metteteli in una terrina ed aggiungete tutti gli altri ingredienti, amalgamato bene il tutto. Impastate e lavorate per 10 minuti farina e uova. Tirate la pasta con il mattarello, oppure con la macchinetta fino alla penultima tacca. Ricavate dalla sfoglia tanti quadrati di circa 9 cm di alto e riempiteli con una giusta quantità di ripieno, quindi, unendo i due angoli opposti, chiudete a triangolo, saldando bene i bordi per evitare la fuoriuscita dell'impasto. Per confezionare i cappellacci, con il pollice e l'indice afferrare gli angoli posti sul lato più lungo del triangolo e, portando in alto la mano sinistra e in basso la mano destra, saldate le due punte. Infine, con il pollice e l'indice destro portate in alto l'angolo rimasto. Appena pronti, appoggiateli sull'asse di legno o su una tovaglia infarinati, per eviatre che si attacchino. Mettete a bollire l'acqua in una capace pentola, salatela e versatevi i cappellacci. Appena vengono a galla, scolateli un po' alla volta e metteteli nei piatti. Conditeli con burro fuso, salvia e parmigiano grattugiato.
fonte: www.emiliaromagnaturismo.it
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domenica 14 settembre 2008
ANGUILLA CON LE VERZE
Ingredienti: 1 kg di capitoni di medie dimensioni, 2,5 kg di verza, sale, pepe, 1 cucchiaio di conserva di pomodoro.
Mettere da parte alcune foglie più esterne della verza. Tagliare in quattro parti quella rimasta e lessarla in mezzo litro d'acqua. Scolarla. Disporre nel tegame le foglie intere, aggiungere la metà della verza lessata, l'anguilla tagliata in 3 o 4 rocchetti, coprire con la rimanente verza e la conserva di pomodoro. Salare e pepare abbondantemente e far bollire per circa un'ora scuotendo la pentola ogni tanto.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
Mettere da parte alcune foglie più esterne della verza. Tagliare in quattro parti quella rimasta e lessarla in mezzo litro d'acqua. Scolarla. Disporre nel tegame le foglie intere, aggiungere la metà della verza lessata, l'anguilla tagliata in 3 o 4 rocchetti, coprire con la rimanente verza e la conserva di pomodoro. Salare e pepare abbondantemente e far bollire per circa un'ora scuotendo la pentola ogni tanto.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
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venerdì 22 agosto 2008
CAPPELLACCI CON LA ZUCCA

Ingredienti per il condimento: 100 Gr. di burro fuso e parmigiano reggiano grattugiato.
Per la sfoglia: 4 uova, 420 Gr. di farina bianca.
Per il ripieno: kg.1.5 di zucca gialla, 1 uovo, pane grattugiato, 3 cucchiaiate di parmigiano reggiano grattugiato, un pizzico di sale e di noce moscata.
Pulire la zucca, scartando la parte centrale, poi cuocerla in forno; quando è pronta, passarla al setaccio (meno la scorza), mettere il ricavato in una zuppiera, unirvi l'uovo, 3 cucchiaiate di parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e di noce moscata. Lavorare l'impasto amalgamando bene ogni ingrediente; se il composto riuscisse morbido, rassodarlo con un po' di pane grattugiato.
Con 400 Gr. di farina e le uova, preparate la pasta e stendere una sfoglia non necessariamente sottile. Infarinarla,arrotolarla su se stessa e tagliare questo rotolo a strisce larghe 8/9 cm.
Srotolarle, metterle una sopra l'altra e tagliarla a quadrati.
Porre al centro di ognuna cucchiaiata di ripieno e ripiegare la pasta a tortello, premendo i bordi per farli aderire.
Mezz'ora prima del pranzo, porre sul fuoco una pentola, con abbondante acqua salata.
Quando alzerà il bollore, mettervi i cappellacci, senza farli attaccare fra loro: farli cuocere per 5 minuti.
Appena vengono a galla, disporne uno strato in una terrina, condirli con burro fuso e parmigiano,fare un secondo strato di pasta, ancora burro fuso e parmigiano,continuando così sino all'esaurimento della pasta.
Servirli subito.
fonte: www.comune.argenta.fe.it
venerdì 15 agosto 2008
PASTICCIO FERRARESE

Ingredienti per la pasta frolla: 450 gr di farina, 180/200 gr di burro, 100 gr du zucchero, 4 tuorli d’uovo, un cucchiaio raso di scorza di limone grattugiata, una presa di sale.
Ingredienti per il sugo: 150 gr di polpa di vitello tritata, 150 gr di polpa di manzo tritata, 150 gr di petto di pollo tritato, 150 gr di rigaglie di pollo, mezzo bicchiere di vino bianco secco, alcuni cucchiai di marsala, 50 gr di burro, poco olio di oliva, sedano, cipolle e carota tritati, sale.
Ingredienti per la besciamella: mezzo litro di latte, 2 cucchiai di farina, una noce di burro, un po’ di noce moscata, sale.
Ingredienti per il ripieno: 25 gr di funghi secchi, 50 gr di parmigiano grattugiato, 250 gr di maccheroncini rigati, tartufo.
Preparare la pasta lavorando velocemente gli ingredienti e lasciarla riposare in luogo fresco. Far rosolare intanto le carni, separatamente, in burro ed olio, salare e sfumare col vino ed il marsala. Lessare i funghi, precedentemente ammollati, in poca acqua salata e una noce di burro. Anche le verdure, non indispensabili, vanno soffritte in olio e burro.
Preparare poi la besciamella, insaporendola, a fine cottura, con la noce moscata grattugiata. Lessare i maccheroncini al dente, scolarli e condirli con la besciamella tiepida, funghi, il ragù ottenuto unendo tutte le carni, il parmigiano grattugiato e lamelle di tartufo, mescolando con estrema delicatezza.
Stendere la pasta frolla e disporne un disco sulla teglia imburrata; adagiarvi il ripieno formando la caratteristica calotta, ricoprire con un altro disco di pasta, chiudere i bordi e decorarli, premendo leggermente con una forchetta. Pennellare la superficie con rosso d’uovo sbattuto.
Infornare e, a doratura avvenuta, servire ben caldo.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it
mercoledì 14 maggio 2008
LA COPPIA FERRARESE IGP

La Coppia Ferrarese (detta in dialetto 'ciupeta') è parte integrante della cultura e della storia della città di Ferrara, come testimonia l'ampia bibliografia che documenta il rapporto esistente tra il pane e la città. Proprio attraverso tante vicende spesso legate alla povertà si è sviluppata la storia di questo particolare tipo di pane, che già gli statuti comunali del 1200 volevano confezionato nelle forme con gli 'orletti', ritenute le antenate della classica coppia ferrarese. Le originali forme di 'pane ritorto' sono, inoltre, citate nei fastosi banchetti rinascimentali della corte estense. La competenza e la professionalità degli artigiani panettieri hanno contribuito a mantenere invariata nel tempo la qualità della produzione tipica, che è reperibile ancora oggi su tutto il territorio provinciale.
La Coppia Ferrarese è formata da due pezzi di pasta legati assieme a forma di nastro nel corpo centrale, ciascuno con le estremità ritorte in modo da formare un ventaglio di quattro corna, le cui estremità sono dette crostini. Ogni forma ha un peso tra gli 80 e i 250 grammi, un colore dorato con venature quasi bionde e un odore penetrante e appetitoso
La produzione segue quattro distinte fasi: l'impastamento degli ingredienti opportunamente dosati (farina di grano tenero tipo '0', strutto di puro suino, olio extravergine di oliva, lievito naturale, sale alimentare, acqua e malto) insieme al lievito-madre; la formazione delle coppie, la lievitazione per circa un'ora e mezza e la cottura in forni in cui il calore si diffonde dal basso verso l'alto.
La Igp (Indicazione geografica protetta) è un marchio di qualità che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata. Per ottenere la Igp, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce Igp deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito dall'organismo di controllo.
Fonte: www.naturalmenteitaliano.it
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