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sabato 18 dicembre 2010

SALAME PIACENTINO DOP


Il Salame Piacentino è prodotto utilizzando solo tagli di carne e grasso di suino. La materia prima deriva da suini nati ed allevati in Emilia Romagna e Lombardia, mentre la zona di lavorazione comprende l’intera provincia di Piacenza, dove, come abbiamo imparato, questo prodotto è presente oramai da secoli.
Il processo di lavorazione si effettua in quattro fasi:

•inizialmente vengono tritate e unite insieme sia le parti magre che quelle grasse, utilizzando una macinatura piuttosto grossa nel pieno rispetto della tradizione;
•segue poi l’impastatura, durante la quale sono aggiunti il sale, le spezie e il vino in quantità sapientemente dosate;
•l’impasto ottenuto viene poi insaccato in un budello naturale di suino, legato e messo ad asciugare in appositi locali per circa una settimana;
•segue poi il periodo di stagionatura che dura almeno 45 giorni.

Il prodotto finito si presenta di forma cilindrica, con un peso cha va da 400 g a 1Kg.
Al taglio la fetta ha un aspetto compatto. Nella parte magra, di colore rosso brillante, sono distinguibili e ben distribuiti i lardelli di grasso di un colore bianco rosato, tipici di questo salame a grana grossa.
Il profumo è caratterizzato da un delicato aroma di carne stagionata, accompagnato da un leggero sentore di spezie.
Al palato è morbido, ma compatto, dolce e sapido al tempo stesso, con un aroma delicato di prodotto stagionato.

Il Salame Piacentino deve essere introdotto nel commercio, provvisto dell’apposito marchio DOP, che ne garantisce l’origine e il rispetto della tradizionali pratiche di lavorazione.
Fonte: www.piacenzafoodvalley.it

venerdì 8 agosto 2008

CULATELLO DI ZIBELLO

Il Culatello di Zibello si ricava dalla coscia del suino adulto, allevato secondo metodi tradizionali.
Dalla coscia, privata dell’osso, viene asportata in un primo tempo una parte di carne di qualità inferiore, da cui si otterrà il Fiocchetto.
La parte rimasta, la migliore, la più tenera e pregiata, viene accuratamente rifilata e formata, cosparsa di sale e massaggiata energicamente affinchè questo vi si incorpori, quindi viene messa a riposare. Dopo il riposo viene introdotta nella vescica del maiale e artisticamente legata in modo da conferirle la classica forma “a pera".

Tutte queste operazioni, già molto difficili e che richiedono grande maestria, esperienza e professionalità, non sono sufficienti però a garantire la qualità del prodotto finale.

Sarà la stagionatura, con l’aiuto del clima di queste zone, a regalare il Vero Culatello di Zibello, arricchendolo di sapori e profumi unici ed inconfondibili.


L’umidità, dopo il primo periodo di asciugatura – nel quale il Culatello di Zibello necessita di un ambiente secco e a volte riscaldato - serve infatti a mantenere morbido il salume e a consentirne la caratteristica, lenta maturazione.

La combinazione del caldo estivo e delle nebbie autunnali fa sì che il Culatello di Zibello possa arrivare, già l’inverno successivo a quello della lavorazione, sulle nostre tavole, accompagnato dal suo incomparabile sapore.

"..gli ingredienti per un buon Culatello sono pochi e semplici: sapienza delle genti, carne del buon maiale, sale e nebbia..".

Per difendere questi preziosi ingredienti è nato il Consorzio del Culatello di Zibello, che si propone di tutelare il prodotto e la sua qualità, ma anche di esaltare l’unicità dei luoghi, quindi della cultura.

fonte: www.consorziodelculatellodizibello.it

mercoledì 6 agosto 2008

PROSCIUTTO DI PARMA D'ESTATE

Ingredienti: 4 fette di Pane per bruschetta, 1 pomodoro S. Marzano maturo, 1 melone ramato, 3-4 fette di Prosciutto di Parma a persona, 8 listarelle di Prosciutto di Parma ad essiccare, 100 gr di Fave e piselli freschissimi, 4 mazzetti di insalata novella, Aceto balsamico tradizionale stravecchio, Sale pepe, Zucchero
Foglie di menta fresche.


Frullare il melone e lasciarlo in infusione con qualche foglia di menta da togliere poi. Fare il sorbetto di melone salato con una punta di zucchero.
Sbollentare il pomodoro e mettere ad essiccare le bucce, Tritarle poi a polvere con l’olio.
Tostare il pane da entrambi le parti e grattarvi sopra di un lato il pomodoro pelato e tagliato a metà.
Adagiarvi sopra il prosciutto.
Pulire l’insalata novella e condirla con olio sale e poco aceto balsamico.
Sbollentare le fave e i piselli e sbucciarli, condirli di sale e olio.

Presentazione: Mettere nel piatto il pane e Prosciutto di Parma. Nella coppa Martini mettere una pallina di sorbetto di melone salato ed adagiarvi sopra il prosciutto essiccato a riccioli e listarelle. A parte condire l’insalata novella e disporla in modo casuale nel piatto. Condire le fave e i piselli con olio e sale e adagiarli come l’insalatina nel piatto. Mettere qualche goccia di olio al pomodoro e aceto balsamico.
fonte: www.prosciuttodiparma.com

mercoledì 4 giugno 2008

ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA


L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è frutto delle particolari caratteristiche pedoclimatiche e della varietà delle uve tipicamente coltivate nel Modenese, unitamente all’arte della cottura dei mosti e delle amorevoli procedure dei travasi annuali fra le botticelle delle acetaie.
Dopo la pigiatura dell’uva e ancor prima di iniziare la fermentazione, i mosti sono sottoposti a cottura in caldaie a cielo aperto, a pressione ambiente, fino a raggiungere una concentrazione dal 30 al 50 %,(a seconda di necessità nel regime dell’acetaia).
Dopo un lungo periodo di decantazione, il mosto cotto inizia una naturale e contemporanea reazione di fermentazione e biossidazione acetica ad opera di lieviti e acetobatteri. Il prodotto subisce poi una fase di trasformazione detta maturazione
che è di fondamentale importanza per la formazione dei tipici profumi del Balsamico.
Segue poi la fase di invecchiamento durante la quale le caratteristiche del prodotto guadagnano l’ottimale affinamento.


Fasi di produzione Le tre fasi si succedono in serie di botticelle di legni diversi (per lo più rovere, castagno, gelso, ciliegio e ginepro) e di volume decrescente e variabile da 75/100 litri a 10/litri circa.
Ogni legno cede all’aceto una particolare caratteristica: il castagno ricco di tannini contribuirà al colore scuro, il gelso concentrerà il prodotto più velocemente, il ginepro cederà le essenze resinose, il ciliegio addolcirà il sapore mentre il rovere, legno prezioso per l’aceto già maturo, gli conferirà un tipico profumo vanigliato.
La differenza fra la capacità delle botticelle è richiesta dalla necessità di compiere nel modo appropriato i travasi annuali. Questi consistono nel riportare a livello il liquido delle botticelle con quello della botticella rispettivamente precedente, per compensare il prelievo del prodotto finito e il calo annuale dovuto all’evaporazione. Queste operazioni richiedono competenza ed oculatezza nel rispetto dello stato evolutivo del prodotto, per assicurarne l’ottimale sviluppo “ nei secoli” a venire.
L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (Denominazione di Origine Protetta) è famoso ed apprezzato in tutto il mondo. Ha ottenuto la protezione DOC nel 1986 (L.93 del 03/04/86). È stato riconosciuto DOP dalla Comunità Europea il 17/04/2000.

Le materie prime sono: mosto di uve tipiche modenesi, per lo più Trebbiano e Lambruschi, Spergola e Berzemino, senza addizione di altre sostanze.

fonte: www.balsamicotradizionale.it

mercoledì 30 aprile 2008

PARMIGIANO REGGIANO


Zona d'origine: il Parmigiano-Reggiano ha un legame imprescindibile con la sua zona di origine. Nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del fiume Po avviene sia la produzione del latte sia la trasformazione in formaggio.

Formaggio: colore da leggermente paglierino a paglierino. Struttura granulosa, solubile e friabile. Nelle forme stagionate è caratteristica la presenza di granuli bianchi di aminoacidi della misura di 2-4 millimetri di diametro.

Stagionatura: il minimo è 12 mesi (la più alta tra i formaggi). Sono 3 le stagionature di riferimento: oltre 18 mesi, oltre 22 mesi, oltre 30 mesi.
Crosta: naturale, senza alcun trattamento.

Latte: prodotto nella zona di produzione da vacche alimentate senza uso di insilati (foraggi fermentati), portato al caseificio entro 2 ore da ogni munta, utilizzato crudo, senza nessun additivo, con l’aggiunta di solo siero fermento naturale e caglio di vitello. Per 1 Kg di formaggio occorrono in media 16 litri di latte.

Marchiatura: caratteristica puntinatura sulla superficie laterale della crosta, identificazione di ogni forma tramite placca di caseina, verifica della qualità di ogni singola forma dopo il periodo di stagionatura minima di 12 mesi.

Fonte: www.www.parmigiano-reggiano.it