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domenica 2 gennaio 2022

RAVIOLE BOLOGNESI O DI SAN GIUSEPPE

Ingredienti: 200 gr di farina 100 gr di burro 100 gr di zucchero un uovo marmellata di prugne nera o mostarda bolognese sale. 
Preparazione: impastare farina, zucchero, uovo, burro ed un pizzico si sale; stendere la pasta a mm 4 di spessore; preparare dei dischi di cm 10 di diametro; al centro porre un cucchiaino di marmellata; richiudere i dischi come tortelli e cuocerli in forno caldo (180°) finché non saranno ben dorati. Guarnire con zucchero a velo.
Fonte: www.bolognawelcome.com

mercoledì 8 settembre 2021

PANONE DI MOLINELLA

Dal Disciplinare di produzione del Commissione Comunale per l’iscrizione nel Registro “De.C.O. Denominazione Comunale di Origine” di Molinella.

Il “Panone” di Molinella è un prodotto da forno, ha una forma rettangolare e può essere tagliato e confezionato in varie dimensioni. La crosta superiore si presenta con il caratteristico aspetto scuro del cacao e le protuberanze dell’uva sultanina. Al taglio appaiono i caratteristici pezzi di cioccolato al latte distribuiti all’interno del dolce.Il “Panone” di Molinella è un dolce tipico natalizio della tradizione molinellese.
La tipicità del “Panone” di Molinella sta nel fatto che gli ingredienti utilizzati si possono definire “semplici e poveri” in quanto sono presenti nelle dispense di tutte le famiglie molinellesi, anche in quelle meno abbienti.

Ingredienti per un dolce da 2  Kg.
Marmellata di frutta mista: 600 gr.; Uva Sultanina: 600 gr.; Scorza d’arancio: 50 gr.; Farina di grano tenero: 50 gr.; Cacao: 50 gr.; Lievito di Birra: 25 gr.; Sale: un pizzico; Spezie: un pizzico; Cioccolato al latte: pezzettoni a piacere.
Preparazione.
Preparare inizialmente la marmellata di frutta attraverso le seguenti operazioni:
Lavaggio della frutta e successiva cottura affogata nel vino (Sangiovese di Romagna).
Macinazione della frutta cotta al fine di ottenere una polpa che verrà successivamente cotta insieme allo zucchero semolato.
Preparazione degli altri ingredienti:
Preparare il lievito madre attraverso lievito di birra, farina, cacao. Lasciare riposare il tutto per un'ntera notte.
Lavare accuratamente l’uva sultanina.
Tagliare i pani di cioccolato al latte in blocchi discretamente grandi.
Impastare tutti gli ingredienti tra loro ed in ultimo aggiungere il lievito.
Ungere le teglie di varie dimensioni con grasso vegetale e foderarle con uno strato di impasto, poi aggiungere i pezzi di cioccolato al latte e infine ricoprire con l’impasto.
Lasciare lievitare per circa due ore e poi infornare a 180°.
Al raggiungimento della cottura uniforme, togliere il dolce dal forno.
Lasciare raffreddare poi estrarre il “Panone” di Molinella dalle teglie e spennellarlo abbondantemente con miele.

La quantità degli ingredienti e la successione delle aggiunte degli stessi, dipendono dal volume che si intende raggiungere e dalla scelta di produrre il dolce con i pezzi di cioccolato al latte oppure senza (Panone comune). 
Per ottenere un buon risultato, infatti occorre usare materie prime di ottima qualità e seguire il procedimento rigorosamente artigianale, soprattutto nella preparazione dell’impasto. 
Il “Panone” di Molinella deve essere servito a temperatura ambiente, non deve essere deposto in frigo né in luoghi riscaldati. 
Si conserva per novanta/centoventi giorni.

Fonte: www.comune.molinella.bo.it

SPONGATA DI CORNIGLIO

La "Spongata" è un dolce tipico natalizio diffuso nei territori compresi tra Emilia - Romagna Toscana e Liguria, composto da un involucro di pasta croccante e da un ripieno morbido piuttosto speziato.

Le ipotesi circa l'origine della Spongata sono diverse: da dolce di tradizione romana, la cui ricetta sia stata tramandata e conservata nei monasteri durante il medioevo, a dolce di origine ebraica, anche in considerazione dei suoi ingredienti, considerato che diversi centri di cultura ebraica si sono diffusi in epoca antica soprattutto nel territorio emiliano. Notizie della spongata si rintracciano in documenti risalenti al Quattro-Cinquecento riferiti alle famiglie degli Sforza, degli Estensi, dei Conti Rossi di Berceto.
Oggi la Spongata è prodotta in diversi centri, ancora con metodi artigianali e tradizionali, ma in ogni piccolo paese, Provincia o Regione con ricette completamente diverse. 

La Spongata di Corniglio ha alla base i seguenti ingredienti:

  • per il ripieno: pane abbrustolito, frutta secca (mandorle e noci), miele, zucchero, pinoli, uva sultanina, spezie, scorza di arancia, vino bianco.
  • La pasta è fatta con farina, burro, vino bianco senza aggiunta di uova. L'assenza di uova permette al dolce di avere un tempo di scadenza molto lungo, fino almeno ad un anno dalla produzione.

Nel periodo natalizio si produce ancora da parte delle ditte produttrici, ma anche delle famiglie per consumo personale, e ogni famiglia del Cornigliese aggiunge ai precedenti uno o più ingredienti o una propria particolare tecnica di lavorazione considerati ancora oggi "segreti di famiglia".

Il procedimento: il ripieno viene suddiviso in palle, la pasta stesa su un piano, fino ad uno spessore di circa due centimetri, abbraccia il ripieno fino a chiuderlo in una sorta di "fagottino"; il fagotto viene inserito in uno stampo in legno con un decoro, intagliato a mano e schiacciato.
La superficie risulta avere lo stesso disegno, in negativo, dello stampo.
Una volta cotta, la spongata viene spolverizzata di zucchero a velo.

Fonte: www.parchidelducato.it

venerdì 16 luglio 2021

BRAZADEL DA ACQUA - BUSILAN

 Prodotto Agroalimentare Tradizionale Reggio Emilia


Gli  ingredienti sono gli stessi usati per la preparazione del pane. Questo spiega la grande diffusione ed il largo consumo in famiglia in ogni periodo dell'anno. E' tradizione inzuppare questo dolce nel tipico vino frizzante locale (Lambrusco o Bianco di Scandiano). Nel passato rappresentava il dolce domenicale grazie anche alla sua grande capacità di conservazione. L'impasto viene cotto al forno dopo essere stato spennellato con uovo sbattuto e ricoperto con zucchero. Un tempo alcuni fornai, con zucchero. Un tempo alcuni fornai, durante la stagione fredda, usavano fare le "Brazadel da acqua", dolci assai modesti che costituivano una autentica peculiarità reggiana. Questi dolci erano fatti con un impasto di farina bianca e acqua pura lascito rosolare nel forno, erano larghi circa una spanna e costavano cinque centesimi l'uno. Erano assai leggeri e croccanti anche se il loro aspetto pallido e accasciato non era invitante.

I venditori ambulanti disponevano queste ciambelle in un paniere con manico arcuato, perchè potesse essere trasportato, e ponevano alcune di esse infilate in un bastone fisso ritto perpendicolarmente ad una estremità del manico. Questi dolci tipici, ed i loro venditori sparirono completamente all'inizio del 1900. I brazadel da acqua in origine non erano una ghiottoneria e venivano utilizzati in tempo di digiuno per la prima colazione quaresimale poichè erano preparati con un'2oncia" di farina bianca, circa ventisette grammi, quantità concessa dai "Sacri canoni"
La "Brasadela" reggiana è tuttora un dolce tipico casalingo preparato con ingredienti poveri e presenti in ogni casa. Le ciambelle, derivazione delle antiche brasadele. si trovano anche nei forni di città e provincia. Si può accompagnare con un lambrusco dolce.

Ingredienti

per 4 persone

800 g di farina
200 g di zucchero
150 g di burro
4 uova
1 limone
1 dose per dolci
mezzo bicchiere di latte
un pizzico di sale

FONTE: https://turismo.comune.re.it/


lunedì 23 novembre 2020

TORTA DI TAGLIATELLINE

IngredientiFarina di grano tenero; Uova fresche; Zucchero semolato; Burro; Mandole; Liquore a base di mandorla amara; Anice.

Non è consentito l’uso di alcun altro ingrediente, ed in particolare di: lievito di birra, amido, grassi vegetali, siero di latte e derivati, lecitina di soia, coloranti, conservanti. 

Preparazione:
Per il confezionamento della “Torta di Tagliatelline” occorre preparare due sfoglie diverse.
La prima, necessaria per  “foderare”  il contenitore precedentemente imburrato, viene preparata attraverso l’impasto di farina di grano tenero, uova fresche intere (tuorlo e albume), zucchero semolato e burro di ottima qualità, senza l’utilizzo di acqua.
La seconda, preparata con farina di grano tenero e uova fresche intere, deve essere “tirata” in maniera tale da avere uno strato sottilissimo, per poi tagliare e creare delle finissime tagliatelline che dovranno essere lasciate asciugare, in modo però da non seccarsi. 
Sbucciare e tritare finemente le mandorle e poi miscelarle con lo zucchero semolato. A questo punto farcire la teglia, precedentemente foderata dalla sfoglia, distribuendo su più strati le tagliatelline alternandole a strati di mandorle e zucchero. 
Rifinire la torta con uno strato superficiale di tagliatelline e ricoprire il tutto con un’abbondante quantità di burro. Infornare a 210°C nella parte superiore (cielo) e 190°C nella parte inferiore (platea/piastra) fino a quando la torta non raggiunge un bel colore dorato. Il tempo di cottura per una pezzatura per quattro/sei persone è di circa 33-35 minuti. 
A questo punto estrarre dal forno, lasciare raffreddare e bagnare con una miscela di Mandorla Amara e Anice. 
La Torta di Tagliatelline può essere conservata per un discreto periodo di tempo (30/40 giorni) e la sua tipicità è rappresentata dal fatto che gli ingredienti “semplici e poveri”, amalgamati e preparati insieme conferiscono un gusto del tutto unico.
Fonte: sito web Comune di Molinella (BO)

domenica 11 dicembre 2011

TORTELLO CON LA CODA DI VIGOLZONE

DE.CO.
1) Ingredienti per il ripieno. Grana padano D.O.P. con provenienza in un raggio di 20 km. Ricotta con provenienza in un raggio di 20 km. Spinaci o biete freschi. Noce moscata (profumo). Fatto 100 il contenuto di ricotta, il Grana padano D.O.P. avrà peso variabile tra 18 e 22 e le biete, opportunamente sbollentate e appena spremute, tra 10 e 15. In una prima fase i prodotti lattiero caseari potranno avere provenienza da produttori distanti al massimo 20 km dal confine del territorio di Vigolzone. L’Amministrazione comunale si impegna ad attivare con il presente provvedimento tutta una serie di iniziative e progetti che consentano
nel medio periodo di utilizzare prodotti lattiero caseari elaborati sul territorio comunale. Ciò anche a fini turistici, perché si possano visitare le aziende agricole durante iniziative dedicate in particolare al tortello con la coda di Vigolzone.
2) Ingredienti per la pasta. Farina di grano tenero 00 con provenienza dalla Valnure o dalla Valtrebbia. Uova. Acqua. Sale. Ogni 1000 grammi di farina di grano tenero 00 si utilizzano 5 uova e, in base alle necessità relative all’umidità del giorno di produzione, altri tuorli d’uova, con un massimo di 4. La quantità d’acqua è variabile a seconda delle necessità dell’impasto, ma non deve superare i 20 cl, in modo da garantire la corretta compattezza della pasta durante la cottura. L’Amministrazione comunale si impegna ad attivare con il presente provvedimento tutta una serie di iniziative e progetti che consentano nel medio periodo di utilizzare la farina da frumento coltivato sul territorio comunale.
3) La pasta viene elaborata a mano o attraverso mezzi meccanici, miscelando tutti gli
ingredienti citati e lavorandoli energicamente. Tagliata opportunamente, la pasta assume dimensione di rettangoli dai lati variabili tra 70 e 100 mm.
4) La lavorazione degli ingredienti del ripieno prevede che essi vengono amalgamati insieme con un cucchiaio di legno o di altro materiale, avendo in precedenza tritato finemente gli spinaci o biete, sino ad ottenere una crema composita.
5) Aiutandosi con un cucchiaio o con una forchetta, il ripieno viene posto al centro della pasta. Questa viene richiusa a treccia chiudendola a mano con rapidi gesti avendo cura di chiudere in sequenza i lati lungo, poi quello corto, quello lungo, ancora lungo ed infine corto in modo tale da ottenere la caratteristica chiusura simile ad una cucitura.
6) I tortelli vanno bolliti in acqua. Si considerano cotti quando vengono a galla.
7) Il condimento è burro crudo. È ammesso l’uso di salvia. In particolari occasioni, ed durante il periodo di raccolta, gli stessi tortelli vengono serviti con sugo rosso di funghi.
E` la ricetta ufficiale del prodotto De.co. Gli utilizzatori a qualunque titolo del marchio devono attenersi alla ricetta depositata e registrata alla Camera di Commercio di Piacenza.
fonte: www.comune.vigolzone.pc.it

domenica 18 settembre 2011

TORTEL DOLS

INGREDIENTI per 100 tortelli (10 persone)
Per la mostarda
(rigorosamente fatta in casa)
1.50 kg di pere nobili, 1.50 kg di zucca da mostarda (cocomero bianco), 1 kg di mele cotogne, 2 limoni tagliati a fette, 3 hg di zucchero per ogni kg di frutta pulita, 1 g circa di senape da mostarda per ogni Kg di frutta pulita.

Per il ripieno
6 hg di mostarda, 4 / 4,5 hg di pan grattato, 1 l. di vino cotto (ricavato facendo bollire lentamente per 24 ore il mosto d'uva affinché di 3 parti ne rimanga 1), 2 cucchiai di marmellata di susine (al bisogno, se il ripieno si preferisce meno dolce).

Per la pasta
farina di grano duro, uova.


Per il condimento
Sono consentite due tipologie:
conditi con burro fuso e parmigiano Reggiano grattugiato
conditi con burro fuso, doppio concentrato di pomodoro e Parmigiano Reggiano grattugiato


Mostarda
Pulire e tagliare a fette la frutta. Lasciare una notte a macerare con lo zucchero.
Il giorno dopo colare il sugo che si è formato e farlo bollire per alcuni minuti a pentola scoperta per poi versarlo su tutta la frutta. Procedere con questa operazione per 3 giorni.
Il quarto giorno fare bollire il tutto a pentola scoperta per 2 ore.
Fare raffreddare e aggiungere la senape in gocce (si acquista in farmacia).
Invasare. La mostarda sarà pronta dopo 2 mesi circa.

Ripieno
Far scaldare bene il vino cotto (non bollire).
Scottare il pane. Quando si è raffreddato aggiungere la mostarda tritata finemente (comprese le fette di limone). Amalgamare il tutto lavorandolo a mano. Deve risultare un composto non troppo asciutto ma piuttosto morbido, per cui, se sarà necessario, aggiungere altra mostarda. Lasciare riposare un paio di giorni prima di utilizzarlo.

La pasta
Disporre la farina a fontana e mettere al centro le uova.
Con l'aiuto di una forchetta sbattere le uova e incorporate la farina delicatamente.
Fate riposare la pasta per almeno 30 minuti.

Il condimento
possono essere conditi:
1) facendo fondere il burro e spolverando con Parmigiano Reggiano grattugiato;
2) facendo fondere il burro e aggiungendo del doppio concentrato di pomodoro per renderli leggermente di color rosa; spolverare con Parmigiano Reggiano grattugiato.

fonte: www.torteldols.it Confraternita del Tortèl dòls di Colorno

venerdì 22 aprile 2011

BRAZADELA

Ingredienti: 3 uova, 250 gr. di zucchero, 500 gr. di farina, 150 gr. di burro fuso, latte q.b. 1 bustina di lievito in polvere.

Sbattere le uova in una terrina con lo zucchero. Successivamente unire la farina e il burro. Se l'impasto risultasse troppo duro, aggiungete latte q.b. Alle fine aggiungere 1 bustina di lievito in polvere o il bicarbonato. Ungere un tegame circolare con il boco al centro, versare il composto e infornare per mezz'ora.
Il nome Brazadela, deriva dal fatto che veniva servita infilata al braccio destro, mentre con il sinistro si versava il vino. E' una ricetta molto antica che risale al 1250. In passato, questo dolce, veniva fatto nelle occasioni speciali perché era sostanzioso e non vi erano soldi per comprare cioccolato o altri dolciumi.
fonte: www.comune.argenta.fe.it

sabato 5 febbraio 2011

SFRAPPOLE DI CARNEVALE

Ingredienti: 500 gr di farina per dolci, 3 tuorli d'uovo, 50 gr burro, 2 cucchiai di zucchero, scorza di mezzo limone grattugiata, tre dita di brandy, un pizzico di sale, un pezzo di strutto, zucchero a velo

Separate i tuorli d'uovo dagli albumi e uniteli alla farina. Lavorate l'impasto e man mano aggiungete il burro, lo zucchero, la scorza di limone, il brandy ed il sale.
Mischiate con cura l'impasto ottenuto, facendo attenzione che esso non sia troppo compatto (nel caso in cui fosse troppo duro, ammorbiditelo con poco latte).
Lasciate riposare per circa mezz'oretta e successivamente stendete la pasta con il mattarello, fino ad ottenere una sfoglia sottile.
Tagliate la pasta con una rondella dentellata formando delle strisce larghe tre dita e lunga circa un palmo di mano.
Nel frattempo fate bollire in una padella di ferro lo strutto e successivamente fate scottare la pasta tagliata, in modo da ottenere le vostre sfrappole dorate.
Toglietele dal fuoco, asciugatele nella carta assorbente e servitele dopo averle spolverate con lo zucchero a velo.
fonte: www.trattoriebologna.net
Altre denominazioni: chiacchiere, pampuglie.

sabato 1 gennaio 2011

GNOCCHI ALLA RICOTTA

Ingredienti: 500 gr di patate a pasta bianca, 500 gr di ricotta freschissima, 300 gr di farina 00, un grosso pizzico di sale.

Cuocere le patate con la buccia a fuoco moderato (per evitare che si rompano) o a vapore o lessate, mettendole nella pentola con acqua fredda. Sbucciarle e passarle subito allo schiacciapatate, facendo cadere il passato sulla spianatoia. Passare allo schiacciapatate anche la ricotta. Aggiungere sale ed impastare il tutto unendo la farina necessaria per ottenere un impasto morbido ed elastico. Procedere poi come per gli gnocchi normali, prestando attenzione perché sono molto delicati e condire preferibilmente con burro, salvia e parmigiano.
fonte: http://www.turismo.montana-est.mo.it

domenica 24 ottobre 2010

TORTELLI DI NATALE AL FORNO

Ingredienti: per la pasta: 500 g di farina, 150 g di zucchero, 50 g di burro, 1 bustina di lievito per dolci, 2 uova, 1 bicchierino di liquore Sassolino. Per la crema pasticcera: 6 cucchiai rasi di farina, 6 cucchiai colmi di zucchero, 6 tuorli, mezzo litro di latte, buccia di limone o vaniglia.

Preparate la pasta mescolando tutti gli ingredienti sulla spianatoia. Per la crema, in una casseruola, mescolate i tuorli con lo zucchero, poi aggiungete la farina e, piano piano, il latte, continuando a mescolare. Ponete la crema sul fuoco a fiamma moderata e, sempre mescolando, fate addensare. A piacere, aromatizzate con la vaniglia o con la buccia di limone. A questo punto, potete preparare i tortelli, usando gli stampini appositi, e cuocerli in forno, posti su una placca imburrata e spoverizzata di pangrattato o friggerli in olio bollente, due o tre tortellini per volta. Serviteli cosparsi di abbondante zucchero al velo.
fonte: www.emiliaromagnaturismo.org

venerdì 27 agosto 2010

TORTA DI TAGLIATELLINE


Ingredienti: Farina di grano tenero; Uova fresche; Zucchero semolato; Burro; Mandorle; Liquore a base di mandorla amara; Anice.
Non è consentito l’uso di alcun altro ingrediente, ed in particolare di: lievito di birra, amido, grassi vegetali, siero di latte e derivati, lecitina di soia, coloranti, conservanti.



Per il confezionamento della “Torta di Tagliatelline” occorre preparare due sfoglie diverse.
La prima, necessaria per “foderare” il contenitore precedentemente imburrato, viene preparata attraverso l’impasto di farina di grano tenero, uova fresche intere (tuorlo e albume), zucchero semolato e burro di ottima qualità, senza l’utilizzo di acqua.
La seconda, preparata con farina di grano tenero e uova fresche intere, deve essere “tirata” in maniera tale da avere uno strato sottilissimo, per poi tagliare e creare delle finissime tagliatelline che dovranno essere lasciate asciugare, in modo però da non seccarsi.
Sbucciare e tritare finemente le mandorle e poi miscelarle con lo zucchero semolato. A questo punto farcire la teglia, precedentemente foderata dalla sfoglia, distribuendo su più strati le tagliatelline alternandole a strati di mandorle e zucchero.
Rifinire la torta con uno strato superficiale di tagliatelline e ricoprire il tutto con un’abbondante quantità di burro. Infornare a 210°C nella parte superiore (cielo) e 190°C nella parte inferiore (platea/piastra) fino a quando la torta non raggiunge un bel colore dorato. Il tempo di cottura per una pezzatura per quattro/sei persone è di circa 33-35 minuti.
A questo punto estrarre dal forno, lasciare raffreddare e bagnare con una miscela di Mandorla Amara e Anice.
La Torta di Tagliatelline può essere conservata per un discreto periodo di tempo (30/40 giorni) e la sua tipicità è rappresentata dal fatto che gli ingredienti “semplici e poveri”, amalgamati e preparati insieme conferiscono un gusto del tutto unico.


Dolce nato agli inizi del 1800, a base di gustosa sfoglia all'uovo farcita alternando tagliatelline fini a mandorle e zucchero.
Non esistono documenti scritti a cui fare riferimento, infatti la storia di questo “dolce povero” è arrivata fino a noi raccontata attraverso il passa parola degli anziani.
La torta di tagliatelline veniva prodotta con ingredienti già utilizzati per confezionare altri alimenti e conservati nelle dispense delle famiglie contadine molinellesi.
La farina usata per fare la sfoglia era quella comunemente utilizzata per impastare il pane; le uova provenivano direttamente dalle galline che vivevano libere nei cortili e nelle aie; lo zucchero derivato dalla lavorazione della barbabietola, coltura agricola assai diffusa fino ai giorni nostri, veniva acquistato a prezzi modici direttamente dallo zuccherificio locale; il burro, elemento necessario per tenere uniti tutti gli ingredienti, era ottenuto attraverso la classica “panna superficiale” lavorata, derivante dalla scrematura del latte che veniva bollito la sera prima e poi lasciato riposare per tutta la notte.
Anche le mandorle erano per così dire “casalinghe”, in quanto ricavate dei noccioli delle albicocche, che veniva essiccati durante il periodo estivo e successivamente privati dell’involucro esterno.
I liquori, unici ingredienti acquistati “all’esterno”, generalmente da offrire a parenti ed amici in particolari circostanze, erano presenti in tutte le case sotto forma di due essenze: quella dolce, cosiddetta Mandorla Amara gradita alle donne e quella più forte, l’Anice, molto apprezzata dagli uomini.

fonte: www.comune.molinella.bo.it

martedì 24 agosto 2010

MACCHERONI AL PETTINE

Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di farina; 200 gr. di pollo; 50 gr. di pomodori pelati; 40 gr. di parmigiano-reggiano; 10 gr. di pancetta; 4 uova; 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva; 1 bicchiere di vino bianco secco; ½ cipolla; sale q.b..

Preparate la pasta e tirate la sfoglia con la farina, le uova, un cucchiaio di olio e un po' di sale. Con un coltello tagliate tanti quadrati di circa 5 cm. di lato e stendeteli sopra l'apposito "pettine" di legno per dargli la caratteristica rigatura che serve a trattenere meglio il sugo. Avvolgete la pasta attorno a un bastoncino di legno del diametro di circa 1 cm. e unite i due lembi del quadrato, facendo ben attenzione affinché non si sovrappongano troppo. Sfilate i maccheroni così ottenuti e fateli riposare su una tovaglia infarinata. Nel frattempo, preparate un ragù sminuzzando il pollo (in genere, per comodità ed economia, si usano i filetti di petto già pronti) e mettendolo a rosolare in un tegame insieme con l'altro olio, la cipolla e la pancetta. Dopo qualche minuto aggiungete il vino e quando sarà evaporato unite il pomodoro. Terminate la cottura a fuoco dolce in circa 45 minuti. C'è chi preferisce usare, al posto del pollo, carne di coniglio.
Varianti meno economiche prevedono l'impiego di carni di piccione, di fagiano o di lepre. Qualunque sugo adoperiate, lessate i maccheroni in molta acqua salata. Coceranno in pochi minuti. Scolateli, conditeli col ragù e informaggiate abbondantemente col parmigiano-reggiano.
fonte: www.lambrusco.net

giovedì 19 agosto 2010

TENERINA

INGREDIENTI: gr 200 di cioccolato fondente, gr 100 di burro, gr 100 di zucchero, 3 cucchiai di farina, 3 uova

Mescolare ai tuorli il burro ammorbidito, lo zucchero, la farina e da ultimo il cioccolato sciolto a bagno maria ed ancora tiepido. Montare gli albumi a neve ed unirli delicatamente al composto. Versarlo un uno stampo imburrato ed infarinato. Cuocere in forno a temperatura moderata per una ventina di minuti. Spolverare con zucchero vanigliato.
Dolce tipico ferrarese, si tratta di una torta semplicissima da fare, bassa, cremosa e molto golosa. A base di cioccolato fondente e burro cotto in forno e coperto di zucchero a velo è un irresistibile peccato di gola.
fonte: www.stradaviniesaporiferrara.it

sabato 27 febbraio 2010

MANDORLINI DEL PONTE


Ingredienti: 3 chiare d'uovo, 120 gr, di farina, 300 gr. di mandorle, 280 gr. di zucchero semolato, burro.

Scottare in acqua bollente le mandorle, pelarle, farle tostare in forno. In una pirofila montare a neve le tre chiare, aggiungere lo zucchero, mescolare con delicatezza, quindi passare il recipiente sul fuoco a bagnomaria.
Quando lo zucchero si sarà rappreso, unire le mandorle, togliere la pirofila dal fuoco e versare la farina, mescolando bene fino ad ottenere un composto abbastanza sodo.
Versare l'impasto a cucchiaiate sulla piastra unta di burro e infarinata.
Lasciar dorare in forno a 180°. Servire freddi.
fonte: www.ferraraterraeacqua.it

MINESTRA NEL SACCHETTO

Ingredienti: 1 uovo a testa, 25 gr. di farina a testa, 15 gr. di burro a testa, 30 gr. di Parmigiano Reggiano a testa, noce moscata, sale, brodo di carne.

Fate sciogliere a bagnomaria il burro, ponendolo in una terrina, quindi unite, sempre mescolando, la farina, il formaggio grattuggiato, una alla volta le uova intere, un pizzico di noce moscata e uno di sale. Quando gli ingredienti si saranno bene amalgamati, versate il composto in un sacchetto di lino, chiudetelo (con un nodo o con dello spago) e mettetelo in piedi nella pentola insieme al brodo di carne in ebollizione (dopo aver messo verdure e sale). Lasciate cuocere insieme al brodo per 1h e mezza.Togliete il sacchetto dal brodo, lasciatelo raffreddare e rovesciate il composto sul tagliere. Ricavatene dei dadini di circa 1,5 cm di lato. Uniteli al brodo in ebollizione e lasciateli cuocere a fuoco basso per un minuto prima di servirli accompagnati con il parmigiano.
Fino a pochi anni fa, questa deliziosa minestra era cotta in un sacchetto di tela cucito a mano, che non mancava mai nelle case delle famiglie bolognesi. Il sacchetto si può sostituire con un canovaccio pulito, lavato senza l'uso di detersivi.
fonte: www.emiliaromagnaturismo.it

lunedì 18 gennaio 2010

TORTA IN CANTINA

Ingredienti: per l’impasto da ciambella: 500 g di farina, 60 g di burro, 100 g di zucchero, 2 uova, un pizzico di sale, latte q.b. e una bustina di lievito per torte. Per la crema: 200 g di burro morbido, 200 g di zucchero, 3 uova, 100 g di cacao amaro, 1 bicchiere di latte, 2 bicchierini di liquore, meglio se Sassolino, 1 moka di caffè per 6 persone.
Questa torta richiede molto tempo, bisogna incominciarla al martedì per poterla mangiare alla domenica. Ricetta segnalata da: Fioranna Magnanini - Reggio Emilia.

Per la ciambella, impastate tutti gli ingredienti con il latte, fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo e cuocetelo in forno in uno stampo tondo imburrato. Lasciate riposare la ciambella per almeno due giorni, in modo che si raffermi e si possa quindi tagliare a fettine sottili, di circa mezzo centimetro di spessore, senza che si sbricioli. Giovedì’ si fa la crema. Per prima cosa fate il caffè e lasciatelo raffreddare senza zuccherarlo.
Sciogliete il cacao con il latte sul fuoco, fino ad ebollizione, e lasciatelo poi raffreddare. In una zuppiera molto capace con bordi alti cominciate a lavorare, a mano, il burro con lo zucchero fino a che non sia ben montato, aggiungete i tuorli uno alla volta, sempre mescolando, poi il caffè a gocce (questo richiede molto tempo…), poi il latte con il cioccolato sempre poco alla volta, il Sassolino e per ultimi gli albumi montati a neve.
Si avrà così un composto cremoso un po’ liquido. Tagliate la ciambella a fettine. Foderate un stampo rotondo (ad esempio quello in cui si è cotta la ciambella) con carta oleata e cominciate a fare gli strati con ciambella e crema. Ricoprite il tutto con la carta oleata e pressate con un peso. Lasciate riposare la torta in luogo fresco (non in frigo), possibilmente la cantina, per almeno due giorni. Si serve come un dolce al cucchiaio.
fonte: www.emiliaromagnaturismo.it

lunedì 2 novembre 2009

PANE ALLA RICOTTA

Ingredienti: 1 kg di farina 00, 500 g di ricotta montanara oppure 300 gr di ricotta e 50 di parmigiano, 140 g di uova intere fresche, 300 g di latte intero fresco, 30 g di lievito di birra, 30 g di olio extravergine di oliva, 30 g di zucchero semolato, 15 g di sale. Dosi per 4 persone.

Stemperate il lievito nel latte tiepido e mescolatelo alla farina insieme a tutti gli altri ingredienti. Lasciate riposare per 10 minuti. Cottura 180° per 20 minuti circa.

Note: si può sostituire la ricotta con parmigiano e l’impasto si può aromatizzare a piacere con spezie o erbe aromatiche, per esempio pepe nero, erba cipollina, peperoncino.
A seconda delle zone questi pani vengono anche chiamati “zaletti” o “pastine”.
fonte: Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni (MO)

venerdì 2 ottobre 2009

POLLO RIPIENO DI CASTAGNE

Ingredienti: 1 pollo, 300 gr. di castagne, venti olive verdi, 100 gr. di lardo, 5 salsicce, farina

Preparate il pollo per la cottura. Incidete le castagne, fatele arrostire al forno e sbucciatele.

Spellate le salsicce e mescolatele assieme a castagne, olive snocciolate e 50 gr. di lardo schiacciando il tutto.
Questo sarà il ripieno del pollo.

Lardellate il pollo con il lardo rimasto, chiudete l’apertura con del filo da cucina e cuocetelo al forno per 1 ora e 20 circa.

Servite il pollo con contorno di patate arrosto.
fonte: www.comune.bore.pr.it

mercoledì 8 aprile 2009

CIACCIO PALAGANESE


Il Ciaccio rappresenta una specialità apprezzatissima della tradizione gastronomica palaganese. Si ottiene con una miscela densa di farina, acqua, sale (la "co/la", ovvero la "colla"), che viene versata sulle piastre di ferro denominate "co/t" ("cottole"). Le due piastre, esattamente sovrapponibili, hanno forma tonda e un diametro medio di 27-30cm con un lungo manico laterale che ne permette una rapida rotazione. Una volta riscaldate, vengono unte con un pezzo di cotica di maiale, ovvero, con una tecnica più recente e pratica, con una mezza patata intinta in olio di semi vari. A questo punto si versa un mestolo di colla su una delle due cottole e immediatamente si pressa con l'altra. Con alcune rotazioni il bravo ciacciaio riesce a cuocere il ciaccio (in dialetto "cia/c") su entrambi i lati, ottenendo la consistenza desiderata dai ghiotti avventori.
Si procede a condirlo, ancora fumante, con un trito di aglio e rosmarino mescolati a lardo fresco o pancetta tritati (in dialetto "gra/s"), l'appetitoso condimento usato anche per le crescentine. Prima di ripiegare il ciaccio su se stesso, si aggiunge Parmigiano Reggiano grattugiato.
fonte: www.ciacciopalaganese.it